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Blocco delle CIG, commercialisti in preda alla burocrazia

Nel giorno in cui il premier Giuseppe Conte comunica il prolungamento degli ammortizzatori sociali per i dipendenti di imprese rimasti sospesi dal lockdown, alcuni commercialisti nocesi denunciano poca chiarezza burocratica tra chi la Cassa Integrazione in Deroga dovrebbe rilasciarla. Secondo il DL n.18/2020 e dell’accordo quadro tra Regione Puglia e Parti Sociali sottoscritto il 20 marzo scorso, le domande di CIG presentate dalle imprese dovrebbero finire sulla piattaforma “Sintesi” e successivamente, con una piattaforma digitale condivisa, l’INPS, previo consenso da parte della Regione, dovrebbe rilasciare la CIG.

In teoria. In pratica, è il caso di alcuni dipendenti nocesi di aziende operanti in diversi settori, istruita la pratica e ricevuta l’autorizzazione da parte della Regione Puglia, succede che l’INPS non eroghi la CIG. Nel caso specifico, dopo che i commercialisti hanno fatto riferimento al “cassetto previdenziale” e chiesto delucidazioni all’INPS sulla mancata elargizione, l’ente risponde che “non risulta pervenuto nessun provvedimento di accoglimento nella piattaforma condivisa INPS – Regione Puglia”, invitando i professionisti a rivolgersi all’ente regionale. Una situazione infelice che lascia i commercialisti nel limbo di non sapere a chi rivolgersi per sbloccare la matassa visto che si tratta di un accordo tra enti, e lascia i dipendenti ad attendere ancora la cassa integrazione.

Un secondo caso evidenziato riguarda le aziende artigianali. L’atto dirigenziale regionale n.783 del 3 giugno scorso rigetta le istanze presentate da moltissime aziende artigiane in tutta la regione per cui l’ente pubblico si giustifica rimandando all’accordo siglato nel 2015 e demandando al Fondo di Solidarietà Bilaterale Alternativo dell’Artigianato – FSBA “che avrà il compito di garantire ai lavoratori dipendenti del comparto artigiano ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro”. Solo che, fanno notare i commercialisti, non è fatto obbligo per le imprese iscriversi agli Enti Bilaterali che richiedono, per elargire la CIG, che siano stati versati almeno gli ultimi tre anni di contributi, soprattutto se le imprese hanno già elargito qualche emolumento in più in busta paga. Anche per questi casi si sarebbe creato un corto circuito per cui i dipendenti di attività artigiane stanno ancora attendendo la cassa integrazione. Stando al documento regionale sarebbero 18 le imprese artigiane di Noci che si sono viste respingere dalla Regione Puglia la propria richiesta di Cassa Integrazione in Deroga.

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